$ \let\Implica\Longrightarrow \newcommand\N{\mathbb N} \newcommand\Z{\mathbb Z} \newcommand\modbin{\mathbin {\rm mod}} \def\U{\mathscr U} \let\phi\varphi $ Domande

Supponiamo di aver cifrato un certo testo T utilizzando uno dei cifrari di Cesare, di Vigenère, di Vigenère autocifrante. Otteniamo così un testo cifrato C. Dopo aver fatto tutto questo lavoro, ci accorgiamo di un refuso nel testo T: avevamo scritto una D al posto di una B. Pazienza, correggiamo T e ripetiamo la cifratura (utilizzando la stessa chiave); otteniamo un nuovo testo cifrato: C1.

La (prima) domanda è: in che modo (e, in senso vago, quanto) il testo cifrato corretto C1 differisce da C? Rispondere per ciascuno dei tre protocolli (Cesare, Vigenère, Vigenère autocifrante) considerati.

Le cose possono andare ancora peggio: dopo questo supplemento di lavoro, scopriamo un altro refuso in T: avevamo saltato una lettera. Aggiungiamo questa lettera al testo e lo cifriamo di nuovo (sempre con lo stesso metodo e la stessa chiave). Il nuovo testo cifrato, C2, differirà, (ovviamente) sia da C che da C1 (e perché?). Come prima, per ciascuno dei protocolli, come e quanto differisce da C1?